Aver scelto la strada come Maestro non è un caso. I primi anni di vita di Lello sono legati alla beat-generation, alle contestazioni giovanili e alle letture di culture alternative. Il nutrimento della mente diventa il piacere dei piaceri e stimola la voglia del viaggio. Non avendo grandi mezzi, Lello fa dell’autostop il suo sistema di vita e di avventura.

Il percorso di vita lo porta da Bari, sua città natale, a Roma per gli studi universitari ed a Trieste per completare la sua formazione nell’esperienza Basaglia a smontare l’istituzione del manicomio e nell’applicazione della Legge 180 con l’equipe guidata dal professor Rotelli.

Già maestro dell’on the road, da Trieste, come libero pensatore girovago, viaggia verso Spagna, Marocco, nord Europa, Italia ed India.

Nei suoi on the road nel 1985 incontra Dina, sua compagna ideale, e scelgono di vivere da liberi ricercatori fondendosi in lellodina, sulle rotte orientali e trovando in Taormina il palcoscenico ideale per esprimersi e scambiare in un’agorà sensibile e ricettiva.

Piazza IX Aprile, la piazza della rivoluzione mancata, li ha ospitati per vent’anni, tra un viaggio e l’altro in prevalenza in India. Poi l’esperienza berlinese all’interno di ambienti musicali ed artistici giovanili seguita dal rientro nella città di origine, che coincide con la consapevolezza dell’impermanenza.

Libero pensatore e ricercatore, in un mondo di materia l’antimateria, guru Lello, lellobraccialetto, the Legend 1, ha scelto di vivere la propria vita da uomo qualunque pur essendo speciale. Un uomo con il coraggio delle proprie idee, che ha dedicato la sua vita mentale alla conoscenza , all’analisi del reale , alla consapevolezza dell’impermanenza, non poteva che accettare la vita e la morte da uomo giusto nel qui ed ora, scegliendo il non accanimento e la morte con dignità.

Questo viandante nato nel 1954 ha vissuto tutte le fasi della sua generazione con il piglio di un “leone”, come amava definirsi ,nell’impegno sociale, politico e culturale vivendo in prima persona con coraggio le sue idee e la sua creatività in un contatto continuo con il mondo giovanile cercando di essere fonte di nutrimento e di scambio.

Mentre si consumava l’ultimo atto della vita materica di questo viandante, grazie ad una serie di foto scattate proprio a Taormina, Oliviero Toscani lo portava in giro per l’Italia ed il mondo all’interno di un’opera ciclopica intitolata Razza Umana.
Proprio quando lasciava il suo corpo materico, il giorno della sua cremazione, la sua immagine veniva installata permanentemente nella stessa opera, nella stazione Toledo Monte Calvario della metropolitana di Napoli.

Lello è stato un’esteta con doti dialettiche da oratore, ha vissuto da uomo giusto e degno rappresentante della razza umana ed ha rappresentato in maniera eccellente gli ideali di una generazione. La sua vita è stata un’opera d’arte di un uomo comune speciale.

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